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Mi presento

Non amo le formule, né tanto meno le definizioni auto-celebrative. Trovo un po’ di difficoltà a descrivermi.

Anziché iniziare col dire chi sono esporrò cosa sicuramente non sono. Non sono uno scrittore, non ho compiuto studi letterari universitari, né ho conseguito lauree in campo filosofico ed umanistico. Niente di tutto ciò.

Sedicente "quasi scrittore", tutto qui. Ed in tutta onestà neppure questo, se non in  minima percentuale.

Lettore accanito-compulsivo è una definizione che mi si addirebbe maggiormente se solo avessi la possibilità di dedicare alla lettura il tempo che sicuramente merita.

Diciamo quindi "lettore" al 70% e "quasi scrittore" al 30%, a voler essere magnanimi. Sono tali e tante le ragioni per cimentarsi nella lettura che già definirsi "lettore" è un fregio al quale nessuno dovrebbe rinunciare!

Se vi state domandando quale potrebbe essere un valido motivo per impiegare il vostro prezioso tempo a leggere un mio scritto, beh, ve lo dico col cuore in mano: non lo so!

Non credo neppure di essere io la persona più adatta a fugare questo vostro dubbio o perplessità di sorta. Per farlo sono necessari solo alcuni ingredienti, un po’ rari di questi tempi, lo so. Pazienza e curiosità. Solo un po’ della vostra preziosissima pazienza, e un pizzico di curiosità, potranno indurvi a prendere in mano un mio scritto e cimentarvi nella sua lettura.

Questo è l’unico mezzo, l’unica via da seguire. Saranno i miei scritti a parlare di me e per me, di cosa sono, di cosa la mia (brillante) mente è capace di elaborare e descrivere, e la mia (fervida) fantasia di immaginare.

Solo una cosa vi chiedo. Non amo i giudizi lapidari di chi legge due righe e pensa già di aver capito tutto. Questo no, non sarebbe giusto, neppure nei confronti di un quasi scrittore come me.

L’arte di giudicare è forse la più difficile tra tutte le arti eppure, ahimé, è tra le più diffuse e praticate al mondo. Cimentarsi in questo arduo equilibrismo di logica, passione e oggettività, e voler esprimere un giudizio senza neppure essersi confrontati direttamente con l’oggetto del giudizio stesso sarebbe un'impresa da pazzi. E non potrebbe che portare a risultati deprecabili, nel migliore dei casi.

Quindi, non resta che una cosa da fare: leggere. Per capire, per conoscere, per vivere una storia nata nella mente di un'altra persona e che adesso potrebbe anche diventare la vostra storia.

Ecco il vostro buon motivo!

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